Foto di Pavel Danilyuk/pexels
Quanti ruoli ricoprono nel nostro immaginario i robot?
A volte elementi salvifici, altre pericolose minacce, non sono altro che la rappresentazione dell’incertezza insita nel nuovo, nel futuro e nell’ignoto. Da quando sono stati creati i primi prototipi fino al loro utilizzo nelle fabbriche di diversi settori industriali, i robot hanno acceso importanti dibattiti, ma non hanno mai smesso di essere considerati fondamentali, conquiste ormai imprescindibili. L’evoluzione dell’ultimo decennio, attraverso l’ulteriore sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e di software sempre più sofisticati, ha permesso di creare quelli che vengono definiti “cobot”, cioè robot collaborativi, il punto d’incontro tra il lavoro e l’intelligenza umana e l’efficienza, la precisione, l’automazione della macchina. L’utilizzo della robotica collaborativa permette di creare le basi di un nuovo paradigma industriale in cui il rapporto uomo macchina concepito fino ad ora, viene radicalmente mutato permettendo l’evoluzione dell’industria verso la configurazione 5.0.
Differenza tra robot e cobot
Il ruolo tradizionale dei robot nell’industria è stato sempre confinato ad alcune operazioni e flussi ritenuti automatizzabili perché estremamente ripetitivi, pesanti e pericolosi, in cui il lavoro umano potesse essere interamente sostituito dal loro intervento e il cui spazio rigidamente separato dal raggio d’azione dell’uomo. L’automatizzazione derivante dall’utilizzo dei robot, seppur competitiva in termini di produttività, ha da sempre rappresentato un notevole impegno per il bilancio aziendale, non solo come spesa per l’acquisto della macchina, ma anche come progettazione degli ambienti di produzione, potendo essi occupare esclusivamente uno spazio fisso delimitato da recinzione, adibito soltanto all’unica operazione da effettuare.
Di contro i cobot, progettati per interagire costantemente con l’uomo, sono estremamente integrabili con gli ambienti di lavoro umani rendendo così condivisibile lo spazio produttivo. Dotati di una avanzata serie di sensori e di sofisticati software, i cobot possiedono i requisiti fondamentali per l’interazione fisica uomo-robot: la percezione dell’ambiente e la previsione dell’intenzione umana che fanno sì che essi possano gestire i propri movimenti e le proprie operazioni deviando ostacoli e spostandosi velocemente.
Sistemi robotizzati leggeri e poco ingombranti, hanno costi sostenuti rispetto ai robot tradizionali, hanno interfacce di programmazione relativamente intuitive e semplificate e permettono l’intervento umano nella gestione delle proprie operazioni. Tutto questo ne consente una rapida integrazione nel sistema produttivo garantendo anche un immediato ritorno economico.
Caratteristiche dei cobot
Le caratteristiche principali dei cobot sono:
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Flessibilità: la leggerezza e le ridotte dimensioni ne consentono il rapido spostamento all’interno del layout industriale e il collocamento esattamente dove serve, mentre le caratteristiche meccaniche ne rendono versatile l’utilizzo (di solito si tratta di braccia in grado di compiere diverse operazioni, dall’assemblaggio all’avvitamento, dalla verniciatura alla saldatura, dallo spostamento al packaging, dalla preparazione degli imballi alla pallettizzazione ).
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Velocità di messa in opera: date le dimensioni e la facile collocabilità, nonché l’alimentazione a 220 V e la programmazione intuitiva, i cobot sono praticamente pronti all’uso, persino in ambienti civili.
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Sicurezza: dotati di sensori, i cobot sono in grado di modificare movimenti e posizione in base agli ostacoli e agli spostamenti dell’operatore, costituendo così un preciso apparato di sicurezza all’interno del condiviso contesto di lavoro.
La precisione, la velocità, la forza e l’automazione dei cobot sollevano l’uomo da compiti ripetitivi a basso valore aggiunto sostituendolo, al contempo, anche in mansioni usuranti e pesanti, garantendo velocità di esecuzione e assenza di interruzioni nel flusso di lavoro; l’uomo è libero di dedicarsi a compiti più complessi, in cui importanti sono know how e creatività. Il punto d’incontro risiede nella possibilità dell’uomo di intervenire sulla macchina e della macchina di essere riprogrammabile per rispondere a nuove esigenze e situazioni.
Vantaggi
Non c’è dubbio che i cobot costituiscano l’ultima frontiera della robotica industriale, ma, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, essi non sono appannaggio esclusivo di grandi realtà, anzi. Se fino ad ora, infatti, la robotica ha significato grandi investimenti ammortizzabili soltanto da altrettanto grandi aziende interessate dalla produzione di enormi volumi, le caratteristiche intrinseche ai cobot ne fanno strumenti appetibili anche per le piccole e medie imprese, che sui quei volumi non riescono a puntare. Flessibilità e velocità di utilizzo, ridotte dimensioni, interazione e condivisione nello e dello spazio di lavoro umano, permettono l’abbattimento dei tradizionali costi della robotica industriale, aprendo la strada a una nuova era in cui ai vantaggi dell’automazione si somma la fondamentale componente umana ottimizzando processi produttivi riconfigurabili e competitivi.