L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani: in partnership con Worldrise, Bancolini Symbol Società Benefit si impegna per la tutela dei mari e contribuisce all’aumento di consapevolezza sull’importanza di salvaguardare la risorsa acqua sotto ogni punto di vista.
Bancolini Symbol e Worldrise: insieme per preservare i mari italiani
La tutela dell’ambiente è uno degli obiettivi che Bancolini Symbol si è data quando, a fine 2023, è diventata Società Benefit. Siamo consapevoli che non possa esistere un’attività aziendale che non abbia un impatto sull’ambiente. Da anni ci impegniamo però per alleggerire la nostra impronta con azioni dirette, come ad esempio l’impiego di energia 100% green e l’eliminazione della plastica negli ambienti di lavoro. Queste sono azioni concrete che impattano sul modo in cui ogni giorno lavoriamo. Quest’anno il nostro impegno ha fatto un passo ulteriore grazie alla partnership con Worldrise, organizzazione no-profit che da oltre un decennio agisce per la conservazione efficace dei mari italiani.
Il tema dell’acqua da sempre è caro a Irene Castelli, CEO di Bancolini Symbol, che nel tempo ha diffuso e fatto conoscere questa tematica a tutti i collaboratori. La partnership con Worldrise è volta proprio a diffondere conoscenza e consapevolezza su questi temi tra tutta la popolazione aziendale, di modo che tutti i collaboratori possano diventare portavoce di queste tematiche.
Worldrise, infatti, coinvolge i collaboratori in un percorso formativo specifico sui temi degli ecosistemi marini, dando anche la possibilità a chi è interessato di diventare Ocean Ambassador.
Diffondere conoscenza e consapevolezza è il primo, essenziale passo per un cambiamento positivo, che insegni alla persone a tenere in considerazione l’impatto ambientale delle proprie abitudini quotidiane. Worldrise vuole far sì che le persone siano (ri)connesse al mare e agiscano attivamente per la sua conservazione.
Nello specifico, Bancolini Symbol supporta il progetto 30×30 Italia, volto a promuovere la protezione efficace di almeno il 30% dei mari italiani entro il 2030.
Perché assumere un impegno per la tutela degli ecosistemi marini
Il mare è la linfa vitale del nostro pianeta: occupa circa il 70% della superficie terrestre e, grazie alla fotosintesi operata principalmente dal fitoplancton, produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbendo al contempo circa il 25% dell’anidride carbonica in eccesso.
Inoltre gli oceani regolano il clima mondiale, immagazzinando e rilasciando grandi quantità di calore, mentre le correnti marine trasportano l’acqua calda dall’equatore ai poli e l’acqua fredda dai poli ai tropici, un’azione indispensabile per la mitigazione del clima. L’oceano regola anche pioggia e siccità, trattenendo il 97% dell’acqua del nostro pianeta.
Il mare rappresenta poi una fonte di lavoro e sostentamento per più di 4,3 miliardi di persone nel mondo, mentre il pesce rappresenta il 16% delle proteine animali consumate a livello globale.
Oggi però questo importante ecosistema è al centro di complesse sfide ambientali: l’impatto delle attività umane sull’ambiente sta alterando gli equilibri che regolano il complesso funzionamento oceanico, influenzando negativamente il sistema climatico globale. I “nemici” di un sistema oceanico sano sono numerosi:
- I cambiamenti climatici: solo negli ultimi decenni le emissioni di gas ad effetto serra sono raddoppiate, provocando un aumento delle temperature medie globali di un grado centigrado. Gli oceani non sono così in grado di assorbire tutto il calore in esubero, senza contare che l’assorbimento di calore in quantità eccessiva provoca cambiamenti fisico-chimici, biologici ed ecologici rilevanti negli oceani stessi. L’aumento delle temperature, unito alle alte concentrazioni di pesticidi e fertilizzanti, ha ad esempio ridotto il contenuto di ossigeno negli oceani dell’1-2% rispetto alla metà del secolo scorso. L’aumento di CO2 nell’atmosfera causa poi un maggiore assorbimento della stessa da parte degli oceani: per questa ragione, dalla rivoluzione industriale ad oggi, le acque del mare sono più acide del 30% e il pH è diminuito da 8,2 a 8,1.
- La perdita di biodiversità: ad oggi circa il 66% dell’ambiente marino è stato modificato dall’uomo in modo significativo. In assenza di un cambio di rotta, entro la fine del secolo più della metà delle specie marine nel mondo rischia l’estinzione. Inoltre le alterazioni causate dai cambiamenti climatici determinano uno squilibrio ecologico e biologico che porta all’invasione di specie non indigene. Proprio il Mar Mediterraneo è considerato a livello globale il mare più invaso da specie aliene.
- L’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche: la sovrapesca causa un impoverimento degli ecosistemi perché comporta un prelievo eccessivamente veloce e cospicuo delle risorse ittiche, senza alcun rispetto per i cicli biologici delle specie, minacciandone la possibilità di riproduzione. Tra i pericoli per gli ecosistemi marini vanno poi considerate la pesca con metodi non selettivi e la pesca illegale.
- L’inquinamento marino: dagli scarichi urbani ai rifiuti industriali e d’allevamento, dagli inquinanti organici a quelli inorganici, gli agenti inquinanti derivanti dalle attività umane minacciano gli ecosistemi marini. Altro noto ed evidente problema è quello della plastica che, se non smaltita correttamente, viaggia attraverso i fiumi e raggiunge l’oceano. Si stima che ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica si riversino in mare. Anche l’inquinamento acustico, spesso sottostimato, può interferire con la vita nei mari, danneggiando i sistemi di comunicazione di diverse specie animali.
Oggi tutelare gli oceani da tutti i pericoli che li minacciano significa salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi marini, mitigare l’emergenza climatica e garantire la sicurezza alimentare a milioni di persone.
È proprio questo lo scopo del progetto 30×30 Italia, che si basa sulla creazione di Aree Marine Protette (AMP), ovvero tratti di mare comprendenti la colonna d’acqua, i fondali e i tratti di costa adiacenti, con lo scopo primario di salvaguardarne la biodiversità. Nelle AMP le attività̀ umane sono regolamentate per assicurarne la sostenibilità̀ e garantire la conservazione delle acque e dei loro ecosistemi. Il mare può così tornare al suo pieno potenziale e la biodiversità aumenta, incidendo positivamente anche sul ripopolamento dele aree circostanti. Nonostante i benefici ecologici, sociali ed economici delle AMP, ad oggi la copertura totale in Italia rappresenta solo il 9,74% delle acque sotto la giurisdizione nazionale. Il progetto 30×30 Italia vuole proprio tutelare il patrimonio del Mar Mediterraneo, facilitando l’istituzione di AMP nelle acque italiane attraverso la sensibilizzazione, la ricerca e l’azione. In concreto, l’obiettivo è quello di proteggere in modo efficace almeno il 30% dei mari italiani entro il 2030. Bancolini Symbol è Supporting Partner di questo progetto: vogliamo fare la nostra parte e diffondere consapevolezza in materia.
Una giornata per ricordare al mondo la necessità di proteggere gli oceani
Proprio l’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, una ricorrenza che vuole portare all’attenzione di cittadini, enti e istituzioni l’importanza degli oceani, ricordando il ruolo fondamentale che essi svolgono nel mantenere gli equilibri che consentono la vita sul nostro pianeta. Istituita l’8 giugno 1992 in occasione del vertice sull’ambiente di Rio de Janeiro, la Giornata è nata con l’intendo di essere un monito sui rischi legati all’eccessivo sfruttamento dell’ambiente marino e un auspicio per interventi futuri mirati in materia. Dal 2008 la Giornata è riconosciuta anche dalle Nazioni Unite e vi prendono parte oltre 140 Paesi nel mondo. L’impegno però non deve essere solo istituzionale e delegato dai cittadini alle sovrastrutture nazionali e internazionali: una presa di coscienza sul tema da parte di tutti è fondamentale e le azioni concrete alla portata della cittadinanza e delle aziende sono numerose. Bancolini Symbol ha deciso di prendere un impegno concreto in materia grazie alla partnership con Worldrise: vogliamo fare di più, ma soprattutto saperne di più e diffondere conoscenza!
Non solo oceani: preservare le risorse idriche a tutto tondo è fondamentale
Come anticipato, il tema dell’acqua e della sua salvaguardia è da sempre caro a Bancolini Symbol: l’imprinting della CEO Irene Castelli ha nel tempo sensibilizzato l’intera popolazione aziendale in materia e tutti noi crediamo sia necessario agire insieme su diversi fronti. La partnership con Worldrise e l’impegno preso per la tutela dei mari italiani rappresentano senza dubbio un importante tassello del puzzle, ma non possono essere il nostro unico focus.
Non è infatti possibile trascurare il tema delle acque dolci, ovvero quelle comunemente impiegate nelle nostre attività quotidiane e che rappresentano la nostra primaria fonte di vita.
Anche in questo ambito, purtroppo, i dati non sono edificanti. Le analisi Istat sulla gestione dell’acqua in Italia fotografano al contrario una situazione in costante peggioramento: se nel 1999 veniva sprecato il 32% dell’acqua in rete, oggi il valore è arrivato a un picco del 43%. Ogni giorno, per via dell’infrastruttura di distribuzione fatiscente, perdiamo 157 litri di acqua per ogni abitante. Lo spreco di acqua in Italia è un problema cronico di dimensioni enormi: l’acqua dispersa dagli acquedotti basterebbe per soddisfare il fabbisogno idrico di 43 milioni di persone, più di 7 italiani su 10.
Sebbene possa sembrare una battaglia persa, l’impegno dei cittadini diventa fondamentale per arginare gli sprechi di acqua a livello nazionale.
Risparmiare acqua diventa una vera e propria necessità volta a garantire a noi stessi e alle generazioni future il fabbisogno idrico di cui oggi godiamo. Nel nostro Paese, infatti, gli sprechi non mancano nemmeno a livello individuale: in media ogni italiano che abita nei Comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana usa 236 litri di acqua al giorno, contro una media europea di 125 litri. Di contro, nel resto del mondo, 2 miliardi di persone, ovvero circa il 25% della popolazione mondiale, non hanno accesso ad acqua potabile sicura.
Ridurre gli sprechi diventa quindi una responsabilità anche di cittadini ed aziende, per cui diventa fondamentale applicare alcuni semplici accorgimenti, come ad esempio:
- riparare immediatamente eventuali perdite o gocciolamenti di rubinetti, tubature e impianti idraulici: è vero che non possiamo agire sulla rete nazionale, ma possiamo limitare gli sprechi dell’ultimo tratto
- installare dispositivi a basso flusso o riduttori di pressione sui rubinetti e nelle docce
- fare scelte responsabili: ridurre il tempo trascorso sotto la doccia, preferire la doccia al bagno riducendo così il consumo d’acqua fino al 50%, chiudere l’acqua mentre ci si insapona e ci si lava i denti, utilizzare lavastoviglie e lavatrice solo a pieno carico ecc.
- raccogliere l’acqua piovana per irrigare le piante o lavare pavimenti e superfici esterne
- irrigare le piante durante le ore più fresche della giornata per evitare l’evaporazione eccessiva: questo è fondamentale per le piccole piante di casa, ma ancora di più per campi e colture
- utilizzare elettrodomestici efficienti dal punto di vista idrico, come i modelli certificati WaterSense
- evitare di lasciar scorrere l’acqua inutilmente: per lavare frutta o verdura, basta ad esempio riempire una bacinella e sciacquare così gli alimenti
Essere una Società Benefit, tra gli altri obiettivi, per noi di Bancolini Symbol significa anche questo: diffondere consapevolezza e fare la nostra parte per la tutela dell’ambiente, per cui l’acqua rappresenta una risorsa fondamentale.