Non abbiamo quasi nemmeno fatto a tempo a svolgere tutte le considerazioni intorno a Industry 4.0 che già l’Europa ci propone un upgrade al 5.0.
La pandemia ha effettivamente tracciato un confine tra il “prima e il “dopo”. Le imprese si sono dovute spesso ripensare in termini di obiettivi strategici, processi, rapporto con le tecnologie digitali, relazioni con le proprie catene di fornitura estesa.
Non solo questo però. Al fisiologico processo di modernizzazione del sistema manifatturiero, in alcuni casi di vera e propria rivoluzione, si è affiancata l’attenzione verso il tema della sostenibilità, diventato un asset imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo e crescita, non solo in ambito manifatturiero. Sostenibilità che significa certamente curare l’impatto sull’ambiente delle azioni, ma anche preoccuparsi delle conseguenze sociali del proprio agire.
Si tratta dunque di ampliare e rendere ancora più ambiziosi gli obiettivi del nuovo modo di fare impresa. Non solo si punta a produrre di più, facendolo nel modo più efficiente possibile e riducendo al minimo gli sprechi, ma è essenziale farlo cercando di massimizzare anche il beneficio dal punto di vista sociale, rafforzando il benessere dei lavoratori e, più in generale, delle comunità.
Il paradigma 5.0 integra e arricchisce dunque l’attuale approccio “Industria 4.0”, promuovendo un orientamento di tutte le risorse aziendali, in primis la Ricerca e Sviluppo, verso la creazione di un’industria sostenibile, attenta agli effetti del cambiamento climatico, incentrata sull’uomo e resiliente.
Questa assunzione di responsabilità da parte delle imprese, che rappresentano una componente fondamentale dei sistemi economici e sociali, può avvenire proprio perché sono soggetti in grado di incidere in maniera significativa. Come? Innanzitutto, favorendo modelli di produzione circolari che sfruttino le tecnologie in grado di abbattere l’utilizzo delle risorse naturali del pianeta. Ma non solo, anche divenendo soggetti attivi nel percorso di formazione dei propri dipendenti, attraverso la promozione e condivisione delle idee e dei comportamenti più virtuosi.
Gli elementi fondanti di Industria 5.0 sono già parte integrante delle politiche della Commissione europea. Nello specifico, i temi 5.0 contribuiscono alla realizzazione di alcune priorità indicate dall’Europa, nello specifico all’interno delle linee guida “Un’economia al servizio delle persone“, “Green Deal europeo” e “L’Europa pronta per l’Era digitale“
A ulteriore conferma dell’impegno europeo in questa direzione, c’è da segnalare l’istituzione di ESIR. Si tratta un gruppo di esperti il cui mandato è quello di fornire consulenza alla Commissione su come sviluppare una politica di ricerca e innovazione trasformativa, focalizzata sui criteri alla base del nuovo paradigma di Industry 5.0.