Il 70% delle aziende utilizza l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati in almeno un’area della supply chain. È quanto emerge dall’indagine PwC, secondo la quale le aziende più sviluppate sul fronte digitale sono riuscite ad adattarsi meglio alla situazione straordinaria data dall’emergenza Covid-19.
Lo studio riguarda 1600 aziende di 33 diversi Paesi. Nokia, Ikea, Bayer e Continental tra queste. Uno dei fattori che secondo PricewaterhouseCoopers risulta vincente è la famigerata smart logistics, basata su sistemi di intelligenza artificiale, considerata una priorità dal 59% dei campioni esaminati. Subito dietro si presenta la trasparenza della filiera, fondamentale per il 55% degli intervistati. Specialmente in Italia questo dato risulta in forte ascesa negli ultimi anni non solo nella scelta del consumatore finale, ma anche per la selezione di fornitori e partner commerciali da parte delle singole aziende. La trasparenza conta, sempre di più. Oltre un’azienda su due ha dichiarato che la sostenibilità, l’attenzione al cliente e la qualità garantita rappresentano linee guida imprescindibili dalla propria attività produttiva.
Una fase complessa attende il Paese e le aziende del comparto logistico. In particolar modo, sottolinea ancora l’analisi PwC, il settore manifatturiero si accinge ad affrontare un periodo cruciale in cui dovrà garantire efficienza operativa, continuità delle attività produttive e flessibilità della catena logistica per l’import-export.