Si prospetta che il mercato dell’AI nel 2021 raggiungerà un valore globale di 17 miliardi, destinato a crescere del 20% se arriviamo al 2024. I business di maggiore sviluppo nel settore? In testa c’è proprio la logistica seguita dalla distribuzione e dai servizi.
Una logistica più efficiente è sinonimo di intelligenza o meglio: intelligenza artificiale.
Le tecnologie basate sull’AI, difatti, permettono un migliore adattamento ai cambiamenti della domanda in maniera estremamente proattiva e anticipatoria.
Basti pensare agli algoritmi di machine learning e alla loro capacità predittiva sull’evoluzione dell’attività o di ottimizzazione della gestione di magazzino e spedizioni. Sfruttando grandi moli di dati, i sistemi di AI permettono ancora di anticipare i trend di mercato e dedurre le intenzioni dei consumatori o anche di controllare maggiormente il flusso di informazioni relativo all’intera supply chain. Tutto ciò ha come logica conseguenza un alto efficientamento e un notevole abbattimento di costi e tempi.
Inoltre, dal Bain Technology Report 2020, si palesa la tendenza per cui le aziende di maggiore successo hanno una percentuale di dipendenti in ruoli di AI quattro volte superiore al resto del mercato. Investire in talenti in ambito di AI e diventare leader in questo settore genera una crescita di ricavi due volte più veloce.
Si stima che solo nel 2021 la domanda mondiale di servizi professionali atti a realizzare e somministrare soluzioni innovative di AI ammonterà a circa 50 miliardi di euro. Un dato interessante che apre uno sguardo su quella che sarà un’ampia fetta fra le nuove professioni più ricercate nel futuro. È già alta, infatti, la domanda delle aziende per talenti in questo ambito proprio per l’attuale penuria in Europa di profili già occupati nel settore. Tra le dieci figure professionali più richieste nei prossimi anni spicca proprio quella del data scientist, posizione con elevate competenze nella raccolta e nell’analisi di dati per l’attuazione di strategie future.
Dunque, anche la paura nei confronti di un possibile taglio occupazionale imputato all’AI è facilmente allontanabile, soprattutto se si riflette sulla capacità di generare nuovo lavoro che può comportare lo sviluppo di queste tecnologie.
Nel complesso il prospetto sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale fa presagire un futuro vantaggioso all’insegna dell’innovazione. Un trend di crescita sul tasso di adozione che comunque, ed è bene tenerlo presente, dipende molto anche dal tessuto economico di partenza. Gli USA nel 2021 intercetteranno il 50% della spesa in AI a livello mondiale, mentre l’area EMEA il 27%.
L’auspicio è dunque che a livello europeo, Italia compresa, si riesca ad intercettare nuovi talenti, ma anche di accelerare ancora di più i percorsi di adozione di tecnologie improntate all’intelligenza artificiale.