La drastica riduzione di inquinamento rappresenta forse l’unico aspetto positivo del lockdown. Nei mesi di marzo e aprile, infatti, nelle aree metropolitane italiane si è registrato un calo delle emissioni di NO2 da un minimo del 29% ad un massimo del 71% rispetto agli anni precedenti (fonte Centro Nazionale delle Ricerche).
Si potrà mantenere, anche solo parzialmente, questo standard di inquinamento? È la domanda che si sono posti anche ai vertici del Governo. E una risposta, seppur iniziale, se l’è data il Ministero dei Trasporti che ha annunciato un bando da 45 milioni di euro per il finanziamento di interventi di completamento della rete nazionale degli Interporti, con particolare riferimento al Mezzogiorno.
Il fine è quello di potenziare l’interconnessione tra hub portuali e interporti. Rendere più performanti gli snodi per la logistica si traduce in una maggior efficienza del settore, con una conseguente riduzione di emissioni nelle aree interessate.
Nell’assegnazione delle risorse si terrà conto:
- Dei fabbisogni e dei progetti di infrastrutture;
- Degli effetti dell’intervento sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale-energetica e dell’intermodalità finalizzata all’eliminazione di “colli di bottiglia” e allo sviluppo della retroportualità;
- Delle opere stradali e ferroviarie finalizzate al potenziamento dell’interconnessione fra hub portuali e interporti;
- Della fattibilità tecnico economica dell’intervento;
- Della connessione alla rete TEN-T (Trans-European Networks – Transportation);
- Dell’attuabilità del progetto in tempi certi, connessa al grado di maturità e condivisione del progetto (cantierabilità);
- Dell’adeguamento fasci di arrivo/partenza, presa/consegna e carico/scarico agli standard europei e conseguente ampliamento dei piazzali, secondo tempistiche coerenti con l’upgrade delle linee afferenti al nodo; elettrificazione di raccordi e/o binari di presa/consegna; interventi sul segnalamento per velocizzare la manovra.
Si tratta di una misura del cofinanziamento a fondo perduto o con finanza di progetto, tenuto conto che il contributo dello Stato (ai sensi di quanto previsto dall’art. 6 co. 5, punto d della legge n. 204/1995 conversione del DL 98/1995) non può superare il 60% dell’importo per l’intervento.
Attualmente gli interporti italiani dispongono di circa 32 milioni di mq di aree e magazzini al servizio della logistica. Circa 65 milioni sono le tonnellate movimentate, oltre 46.000 i treni partiti/arrivati all’anno. Nonostante il peso specifico della logistica nell’attività produttiva nazionale, questa presenta ancora enormi margini di miglioramento in termini di sostenibilità ed efficienza. Ripartire sì, ma più green è meglio.