Quanto sarebbe stato felice Charlie Chaplin se nel capolavoro “tempi moderni”, che illustrava la condizione alienante del lavoro in fabbrica, avesse avuto a disposizione dei sistemi robotizzati per svolgere le attività ripetitive che, di fatto, sono state la causa che ha fatto perdere il lume della ragione al povero Charlot.
Ma la snervante routine non avviene solo nelle fasi di linea dove oggi operano sia sofisticati robot, che presiedono alle diverse fasi di realizzazione del prodotto, sia i cosiddetti cobot, che attraverso sensori di movimento, telecamere e sistemi anti-collisione condividono lo spazio di lavoro con gli operatori coordinandosi nella gestione delle operazioni.
Anche nei workflow dei processi organizzativi esistono attività routinarie. Ed è qui che entra in gioco la Robot Process Automation (RPA). Secondo la definizione di IrpaAI (Institute for Robotic Process Automation and Artificial Intelligence), l’RPA integra tutte le tecnologie, prodotti e processi coinvolti nell’automazione dei processi lavorativi e utilizza software “intelligenti” (i cosiddetti “software robot”) che possono eseguire in modo automatico attività ripetitive imitando il comportamento degli operatori e interagendo con gli applicativi informatici esattamente come fanno gli esseri umani.
L’applicazione più nota è quella delle chatbot, utilizzata in particolare dalle funzioni di customerservice care e assistenza. Qui, invece di allocare un nutrito numero di persone a rispondere alle domande e richieste dei clienti (che in genere rientrano in una casistica ampia ma non infinita) si utilizzano software che, in chat, simulano le risposte che darebbe un operatore e che, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, autoapprendono nel tempo diventando sempre più precise.
Un utilizzo proficuo delle chatbot può naturalmente essere fatto anche in fabbrica. Si pensi al vantaggio per un operatore di interrogare le macchine sulle quali lavora per conoscere l’avanzamento di produzione o sapere quali criticità si stanno determinando in una particolare situazione.
Per sfruttare tutte le opportunità di un RPA si deve però volgere lo sguardo a tutti i processi di un organizzazione. Queste tecnologie, infatti, possono essere applicate a molte fasi: dall’inserimento di informazioni all’interno del CRM aziendale, al supporto alle piattaforme ERP per la gestione della pianificazione degli acquisti o della logistica. Un’automazione in grado di presiedere a una molteplicità di azioni ripetitive che occupano molte ore degli operatori. Un tempo che, grazie ai software RPA, potrebbe essere impiegato per attività a maggior valore aggiunto per l’impresa.
Esiste, infine, un’altra area dove le tecnologie robotiche per l’automazione dei processi sono fondamentali: la gestione dei big data. Qualsiasi organizzazione fonda le proprie strategie su un’analisi accurata dei dati a disposizione. Attraverso i sistemi RPA è possibile automatizzare alcune operazione di “pulizia” e normalizzazione di consistenti moli di dati, incrementando così la qualità del patrimonio di informazioni sul quale impostare le politiche aziendali.