Un libro, fresco di stampa, per capire come agevolare la pacifica convivenza tra umani e robot
Gli eventi planetari, la ricerca tecnologica e lo sviluppo velocissimo dei sistemi di calcolo digitali, ci mettono di fronte ad un bivio decisivo: entrare nell’ottica di governare le macchine (robot) utilizzandole per svolgere meglio ogni mansione, oppure lasciare che siano loro a prendere il sopravvento superando il genere umano nella gerarchia mondiale e, per entrare in argomento in modo completo ed approfondito, consigliamo la lettura del nuovo libro di Frank Pasquale, Le nuove leggi della robotica (LUISS 2021).
Letteratura, cinema e arte hanno già preconizzato diversi sviluppi plausibili, generalmente distopici, ma pur citandone molti Frank Pasquale non si accontenta di fare volare la fantasia e, dopo circa 80 anni dalle leggi della robotica di Isaac Asimov, ne propone un aggiornamento calato nel quotidiano, razionale e necessario per orientare il progresso verso una dimensione più favorevole alla razza umana.
In circa 300 pagine l’autore argomenta in modo semplice e chiaro come le leggi di Asimov (pubblicate nel 1942 nel racconto “Circolo Vizioso”) non siano più in grado, oggi, di garantire la proficua convivenza tra uomini sempre più “controllati” e macchine sempre più intelligenti.
- Un robot non può danneggiare un umano, né direttamente né indirettamente per mancato intervento.
- I robot devono obbedire agli umani purché gli ordini impartiti non contrastino il principio precedente.
- I robot devono proteggere la propria esistenza purché questo non contrasti con i due principi precedenti.
Secondo Pasquale queste tre leggi non sono più sufficienti a governare la relazione tra uomini e macchine tutelando adeguatamente i primi.
Occorre scomodare nuovi principi per fare in modo che il sempre più diffuso utilizzo di robot e di machine learning in ambito militare, socio-sanitario, didattico, sicurezza, comunicazione, informazione, produzione, sia avulso da derive pericolose di cui già si intravede la devastante portata in diversi contesti.
L’aspetto forse più interessante di questo libro è che propone un ragionamento trasversale. Un ragionamento che coinvolge davvero tutti poiché la riflessione che viene suggerita esplora dimensioni etiche e filosofiche “alte” così come ragionamenti spiccioli che caratterizzano la quotidianità di tutte le professioni e del vivere civile.
Una cosa è certa: per una transizione dalla dimensione distopico-capitalistica verso cui siamo proiettati ad una relazione uomo-macchina più etica e sostenibile da un punto di vista umanistico, servirà un grande impegno da parte di tutti. Solo a titolo di esempio, se facciamo riferimento ai veicoli a guida autonoma, bisognerà chiedersi se le auto che si muovono da sole, senza guidatori o passeggeri umani possono essere considerate – dal punto di vista della sicurezza – un pericolo per le folle o per le infrastrutture critiche. Secondo l’autore del testo: “a potenziali attentatori non serviranno kamikaze se potranno imbottire di esplosivo un veicolo auto-guidante”. I legislatori stanno cercando di capire se il controllo di questi veicoli potrà essere assunto da una persona comune o dalla polizia in caso di emergenza. Alle assicurazioni interessa ricostruire la catena delle responsabilità per capire chi paga i danni. E così via.
A tutti i livelli si tratta di decisioni che richiedono una transizione democratica e inclusiva, lunga e sofferta. Ci sono futurologi secondo i quali le AI rendono superflue le professioni poiché con i giusti dati un robot può svolgere qualunque funzione umana. Questo libro sostiene e auspica invece l’esatto contrario, e propone una via d’uscita.
Per trasformare in opportunità quella che si sta configurando come una potenziale trappola l’autore infatti integra le vecchie leggi di Asimov con 4 nuovi principi che, per motivi di spazio e per evitare l’effetto spoiler, qui ci limiteremo ad accennare. Si parte dalla necessità che robot e Intelligenze Artificiali debbano essere complementari ai professionisti e non sostituirli; non devono contraffare l’umanità; non devono intensificare una corsa agli armamenti a somma zero; devono sempre indicare l’identità dei loro creatori, controllori e proprietari.
Tutto molto chiaro, nella speranza che queste “linee guida” per decisori e legislatori siano sufficienti a proteggerci per almeno altri 80 anni.
Frank Pasquale, Le nuove leggi della robotica. Difendere la competenza umana nell’era dell’intelligenza artificiale. LUISS 2021