Complesse, integrate, digitali e costantemente mutevoli. Queste solo le principali caratteristiche delle catene del valore nelle quali si trovano ad operare oggi le aziende manifatturiere. Le logiche tradizionali di gestione d’impresa, dunque, non funzionano più. In altre parole, nessuno può cavarsela da solo. È necessario adottare un approccio basato su eco-sistemi all’interno dei quali creare nuove partnership in grado di tutelare la capacità competitiva.
È questo il punto di vista sviluppato da IDC nel suo report “Future of Industry Ecosystems”. Lo studio individua 4 modelli di eco-sistemi ai quali le industrie manifatturiere possono far riferimento per affrontare lo scenario competitivo futuro.
Il modello per lo scambio d’informazioni e dati – Chi partecipa a questo eco-sistema ha l’opportunità di sfruttare il grande valore legato ai dati anche se non sono stati generati dall’organizzazione stessa. Si tratta di un vantaggio estremamente rilevante considerando che oggi i processi decisionali di business sono fondati largamente sul concetto del data-driven.
Le componenti tecnologiche di riferimento in questo caso sono le piattaforme cloud scalabili e la blockchain per la certificazione dei dati.
Condizione essenziale, naturalmente, la trasparenza e un accordo tra chi genera e cede le informazioni e chi le utilizza.
Qualche esempio? Se prendiamo il settore della logistica, il Voith’s Supplier’s Ecosystem mette a disposizione una extranet tra fornitori di ricambi e realtà della logistica che, favorendo un efficiente scambio di dati, mira a rendere i suoi membri più competitivi. Altro caso nel medesimo settore, il TradeLens-IBM Maersk Logistics Ecosystem che si occupa di condividere informazioni complete e in tempo reale sulle filiere della fornitura relative ai settori cargo e trasporto.
Il modello per la condivisione di applicazioni – L’adesione a questo eco-sistema consente l’accesso a software e applicazioni sviluppate da terze parti, in genere pagando un fee. Il grande vantaggio è quello di disporre di soluzioni o framework già ingegnerizzati per il proprio settore, senza la necessità di realizzarli internamente e, dunque, accorciando tempi e costi di sviluppo. A far la parte del leone in questo caso sono le tecnologie IoT e le API di sviluppo. Tra gli esempi, si può citare MindSphere World, un forum per chi voglia utilizzare il suo sistema operativo cloud per l’IoT, e GE-Predix, che raccoglie i dati da macchinari industriali per dare assistenza a sistemi IIoT.
L’ecosistema collaborativo – In questo caso, l’obiettivo è quello di supportare i processi di innovazione aziendale, sia a livello di prodotto che di servizio. Alla base di questo eco-sistema la condivisione di progetti che possono essere utili per accelerare i tempi di sviluppo di nuove soluzioni.
Tra gli esempi si possono citare l’Industrial Internet Consortium, che riunisce collaborativamente organizzazioni e tecnologie necessarie per accelerare la crescita dell’internet industriale, e SmartFactoryKL, focalizzato sull’implementazione collaborativa di progetti di Industria 4.0 e fabbrica del futuro e che conta tra i suoi membri Festo, Harting Pilz, ProAlpha e IBM.
Il modello di ecosistema per il mercato – Scopo di questo eco-sistema è favorire l’incontro tra fornitori e imprese utilizzatrici, sostenendole nelle fasi di ricerca, promozione, acquisto e partnership per la realizzazione di specifici prodotti e servizi.
Si tratta in un buona sostanza di marketplace che si caratterizzano per offrire data analytics per sostenere il processo decisionale dei partecipanti. Anche in questo caso un paio di esempi per capire meglio. MGF.com è un marketplace per l’appalto di processi manifatturieri, mentre Services247 Steel offre una piattaforma-mercato per la produzione di prodotti di acciaio a partire da modelli 3D proposti dai clienti.
L’avanzare verso un’economia basata su eco-sistemi pare dunque un trend incontrovertibile, almeno per le realtà manifatturiere che voglio mantenere un’alta capacità competitiva nelle rispettive catene del valore.
Come sottolinea Jeffrey Hojlo, Manufacturing Insights and Product Innovation Strategies di IDC: “Gli ecosistemi sono fondamentali per il successo nel mondo digitale e dinamico in cui viviamo oggi perché la complessità dei prodotti, le catene di approvvigionamento, le esperienze digitali e le mutevoli esigenze del mercato e dei clienti sono troppo grandi per essere affrontate da una singola organizzazione. Man mano che le organizzazioni comprendono questi cambiamenti formano nuove partnership negli ecosistemi del settore – all’interno del proprio settore o in altri – che forniscono valore, creano resilienza, promuovono l’innovazione e anticipano le minacce e le opportunità”.