Mentre il mondo spera di tornare alla normalità quanto prima, c’è chi alla normalità post-pandemia ci pensa già volgendo uno sguardo al futuro. Se fino ad ora la sfida che ha coinvolto le comunità è stata soprattutto di natura sanitaria, già cominciano ad avvertirsi le prime scorie di quello che si preannuncia un lungo periodo di riabilitazione sul piano economico-lavorativo.
Risulta innegabile come l’arresto dei consumi abbia generato grosse difficoltà anche dal punto di vista occupazionale. Ma come spesso accade, accogliere e adattarsi al cambiamento può essere la strada più saggia per compensare gli handicap economici che si generano in situazioni di crisi mondiali come quella in corso.
Le professioni del domani sono già attuali grazie alla virata forzata che ha subìto l’economia internazionale. Gli stili di vita e le nuove tendenze di acquisto stanno generando nuove opportunità nel mercato del lavoro che si sta delineando.
Saranno lavori sempre più incentrati su digitalizzazione, sviluppo tecnologico e sostenibile ed e-commerce. Start2impact, piattaforma online che analizza gli scenari professionali e offre formazione digitale ai giovani lavoratori, ha stilato una classifica dei lavori più richiesti dei prossimi anni: al primo posto c’è l’Energy Manager. Qualche anno fa sarebbe stato considerato un lusso, oggi è realtà. Come ridurre i consumi, ottimizzando i costi aziendali attraverso l’analisi e il monitoraggio dell’utilizzo delle risorse è diventata una priorità. Questa tipologia di occupazione ha un impatto sì economico sull’impresa, ma prima di tutto etico. Con un percorso di laurea in Ingegneria Energetica o gestionale il lavoratore potrà apportare le proprie competenze in ambito di efficientamento dei consumi dando il proprio contributo nella lotta al cambiamento climatico.
Non c’è futuro senza smartphone, non c’è smartphone senza app. Il secondo lavoro più richiesto dei prossimi anni è lo sviluppatore di applicazioni. E a quel punto perché non approfittarne per aprire un e-commerce? Ed ecco infatti che si delinea la terza figura professionale del futuro con l’e-commerce Manager. L’obiettivo è chiaro: aumentare le vendite, ma i mezzi possono essere diversi, come quello di sfruttare i social network aziendali per pianificare una campagna di advertising. In quel caso arriva la quarta figura più richiesta del futuro: il social media manager. Orizzontalmente piccoli e grandi imprenditori si stanno avvalendo di questa figura ormai divenuta quasi necessaria per contribuire all’aumento della fanbase, alla fidelizzazione della stessa e al conseguente incremento delle vendite attraverso la conversione dell’utente in cliente.
Manca ancora qualcosa… Manca una figura che accorci le distanze tra il consumatore finale e il prodotto. Il mercato si sta dirigendo sempre più verso il concetto di “esperienza”. E come far vivere al meglio l’esperienza di un prodotto se non attraverso una riproduzione tridimensionale? Ecco la quinta figura più richiesta del futuro: il progettista 3D.
Inutile poi fare uno splendido e-commerce, avere un’immagine meravigliosa se poi quando un potenziale cliente cerca il prodotto sul web l’azienda esce in sesta pagina di Google. Ecco perché farsi trovare sarà sempre più decisivo per l’accaparramento di ogni singola fetta di mercato. Così va delineandosi la figura del SEO (o SEM) Specialist, che contribuisce a posizionare il sito aziendale sul web intercettando le ricerche degli utenti. Tutte queste attività generano di conseguenza una sostanziosa mole di dati. E per analizzarla entra in gioco un’altra tra le figure professionali più ricercate in futuro: il Data Scientist. In un mondo sempre più data driven, raccogliere e soprattutto esaminare i numeri a disposizione per adottare strategie e prendere decisioni può risultare decisivo per una scelta aziendale che si riveli giusta o meno. Non è un caso, infatti, che nel 2021 il settore dell’Intelligenza Artificiale toccherà quota 17 miliardi di euro e in proiezione al 2024 crescerà ulteriormente del 20%.
All’ottavo posto tra i lavori del futuro non poteva mancare anche il Web Developer, sviluppatore di siti web che pensi e scriva in CMS una piattaforma ad hoc come un vestito su misura per l’immagine digitale dell’azienda.
Ultimo, ma non ultimo, il Blockchain Developer, una professione che opera in un campo che si evolve a velocità non riscontrabile ad occhio nudo, quello della blockchain. Grazie a quest’ultima i dati acquisiti vengono criptati e messi in una catena (chain) per essere protetti.
Dirlo oggi può sembrare ancora utopia, ma il lavoro non finirà neanche dopo una pandemia. Sarà complesso, verrà modificato, ci saranno alcune categorie più penalizzate di altre per età, attitudini e competenze. Ma la soluzione c’è: si chiama tecnologia.