In molti potrebbero pensare che nel 2020 sia scontato sottolineare come non dovrebbe esistere un problema di inclusione nella società e, dunque, nelle singole aziende. Eppure se ci sono dati che testimoniano differenze, evidentemente qualche grattacapo persiste, nonostante il trend sia in crescita. Si parte, quindi, da un presupposto assodato di equità sociale e pari opportunità per tutti. Ma questa, oltre ad essere una situazione idealmente giusta, risulta anche una possibilità per le aziende.
Inclusione e diversità in azienda coincidono con una percezione di fiducia maggiore dei propri stakeholders, una più elevata modernizzazione ed una migliore capacità di attrarre e coltivare talenti. È quanto emerge dal Diversity Brand Summit 2020.
Secondo un’analisi di Sandro Castaldo, professore ordinario all’Università Bocconi, addirittura il “Il 63% degli intervistati sceglie con convinzione brand inclusivi e, secondo i dati raccolti, non si evidenziano rischi di reputazione per chi sceglie di investire su diversity e inclusione, perché non si rileva passaparola negativo”.
A conferma della sensibilità etica raggiunta dai consumatori, la percentuale di persone che scelgono con convinzione brand inclusivi è aumentata dal 2017 dell’11%. Pur restando centrale la qualità del prodotto/servizio offerto, le componenti che influiscono sulla scelta d’acquisto si stanno spostando sempre di più verso gli ormai noti valori intangibili.
Chi misura il livello di soddisfazione dei clienti è il Net Promoter Score (NPS), un indice che suddivide i consumatori in “promotori” o “detrattori”. Le aziende inclusive hanno in media il 90% di acquirenti che le consigliano/promuovono a terzi: dato in aumento del 5%. Mentre quelle che non rientrano in questa categoria hanno l’86% di passaparola negativi, ossia detrattori che sconsigliano quel brand/prodotto/servizio.
E le aziende lo stanno comprendendo. Nell’ultimo anno è aumentata del 20% la quantità di aziende che investono su diversity e inclusion. Ma in cosa si è tradotto concretamente questa tendenza? Secondo i dati del Diversity Brand Index, in media i brand inclusivi hanno visto aumentare i propri ricavi del 23%.
Includere non è solo giusto, ma fa anche bene alle aziende.