Nei primi anni ’60 Elvis Presley interpretava una celebre canzone napoletana traducendo O Sole Mio con le parole “It’s now or never”… un titolo perfettamente adeguato ai nostri giorni e alle sfide che – ora o mai più – anche il nostro Paese deve affrontare in un’epoca particolare segnata da una grave pandemia e con pesanti conseguenze economiche e socio-sanitarie.
La politica ha risposto all’emergenza con misure straordinarie, a partire da un generoso plafond di risorse messo a disposizione dall’Unione Europea per creare le basi della ripartenza – il famoso Next Generation EU (o Recovery Fund) – e dando vita, in Italia, ad un nuovo esecutivo a cui affidare la gestione di queste risorse.
In particolare è stato istituito il nuovo dicastero dedicato alla Transizione Ecologica che ha come principale obiettivo quello di guidare la trasformazione del sistema produttivo verso modelli più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente. Il nuovo Ministero, guidato da un professionista “tecnico” del calibro di Roberto Cingolani, pone in evidenza come la sostenibilità sia un tema complesso, strettamente collegato a ricerca e innovazione anche in ambiti diversi dalla dimensione prettamente ambientale.
Alle sfide ecologiche occorre infatti rispondere con nuove modalità di produzione e consumo, con una rinnovata consapevolezza nel nostro agire quotidiano e con un più efficiente utilizzo delle innovazioni tecnologiche per ridurre l’impatto ambientale di ogni attività umana.
Inevitabile quindi valorizzare il patrimonio di conoscenza di quelle imprese che negli anni hanno investito in innovazione, orientando le scelte in base ai principi della sostenibilità ambientale e dell’efficienza nei consumi, proponendo al mercato strumenti e soluzioni sempre più in linea con l’esigenza di rispettare l’ambiente e migliorare la qualità della vita dei cittadini, negli ambienti di lavoro e nel tempo libero.
Il nuovo Ministero ha dunque una sfida complessa davanti a sé ma ha anche qualche asso nella manica proprio in queste imprese che hanno svolto funzione di traino dell’economia nazionale nei momenti di crisi, scegliendo di investire in ricerca e sviluppo, nella formazione o creando sinergie di mercato per un approccio globale competitivo.
Sono queste le imprese che possono fare la differenza in un momento così delicato e per questo dovrebbero essere sostenute e valorizzate… “ora o mai più”.